venerdì 7 ottobre 2011

E che Giustizia sia!


Ho aspettato qualche giorno prima di scrivere questo post, giusto il tempo di avere la mente un po' più fredda. Nonostante ciò, la mia disapprovazione non è scesa.
Continuo proprio a non capire tutto questo violento giustizialismo. La ricerca frenetica di un capro espiatorio, di un chicchessia da buttare sullo schermo in pasto alle masse, a discapito dei più banali principi di legge e di buon senso.
Scusate se posso risultare noioso, ma ricordo che l'applicazione della legge - la Giustizia, insomma - è potere affidato dalla Costituzione (sì, proprio lei, la tanto osannata Costituzione, sempre pronta ad essere invocata quando se ne sente bisogno, e prontamente dimenticata quando - giustamente - si frappone al proprio pensiero) ai Giudici - imparziali - e non alle masse, a mia nonna che guarda la tv o al primo che attraversa la strada.
Il Giudice conosce del fatto e conosce quali sono le conseguenze di quel fatto. Il popolo può conoscere le conseguenze di un fatto, ma non può conoscere - come lo conosce il Giudice - QUEL fatto.
Sentire dire "è stato sicuramente lui/lei, chi altri poteva essere?", oppure "è senza dubbio colpevole", sono frasi che mi fanno rabbrividire. Cosa ne sa la gente? Era sul luogo del delitto?
Forse, e contraddicendosi, non sa che il dubbio non porta alla condanna.
Un imputato viene condannato se "fuori da ogni ragionevole dubbio" un Giudice lo ritiene colpevole. Se questo dubbio vi è l'imputato NON è colpevole. Il nostro ordinamento penale, giustamente, fa proprio quel semplicissimo principio che recita così: "nel dubbio pro reo".
Come possono rotondi conduttori (la cui prima affermazione rivolta all'inviata dopo la recente eclatante assoluzione è stata: "vai a sentire l'umore della folla, cosa dice la folla?!") e plastificati programmi continuare a proporre massacri mediatici fondati sul nulla (dove il contrario di nulla chiamasi sentenza)?
Sapere l'umore della folla? Ma la folla dovrebbe essere contenta di sapere che una persona è stata dichiarata innocente. La giustizia, certo, c'è bisogno di giustizia. Ma di vera Giustizia, non di spettacolo, non di show.
Si può essere non soddisfatti dell'operato dell'accusa non perché qualcuno è stato dichiarato innocente, ma perché non è stato trovato il vero colpevole.
Mi rattrista questo popolano perbenismo mascherato da giustizia con la G rigorosamente minuscola.

1 commento:

  1. però gli stessi giornalisti che la sera della pronuncia della sentenza facevano tanti i giustizialisti poi sono andati sotto casa di sollecito per saper se ha dormito bene la notte...

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