Tutti i telegiornali ieri ne han parlato, tutti i giornali oggi ne scrivono.
In sintesi: ieri il Governo è stato battuto alla Camera - con un pareggione - sul voto inerente il Rendiconto generale dello Stato. Non proprio quisquiglie, insomma, considerando che "soldi" e "momento economico attuale" non si trovano più molto in sintonia.
Detto questo, e tralasciando le cose serie, i retroscena sono sempre forieri di esilaranti affermazioni; il più delle volte giustificazioni su assenze e/o imprevisti.
Ciò che più mi ha colpito è stato quanto detto da uno dei tanti assenti, Domenico Scilipoti. Si, proprio lui, il salvatore della patria centrodestrista col suo Movimento di Responsabilità Nazionale, "acquistato" unicamente - penso io - per consentire alla maggioranza di avere un numero di voti un po' più che sufficiente. Obiettivo centrato, direi!
Ripropongo la geniale dichiarazione:
"i capigruppo della maggioranza non potevano farmi una telefonatina e avvertirmi che il governo rischiava di sprofondare?"
(fonte Corriere della sera dove potrete trovare l'intervista completa)
Certo caro Scilli, avrebbero anche potuto, ma mi chiedo una cosa: tu che sei Parlamentare, non sai che alle votazione, generalmente, si deve essere presenti e votare?
A prescindere da questo, magari avevi un impegno. Dov'eri ieri all'ora del voto? Non è che avevi un (il)legittimo impedimento essendo all'interno di un Palazzo di Giustizia - precisamente a Messina - a render conto ad un Giudice di qualcosa che ti è stato addebitato?
E comunque, chi ti dice che qualcuno non stava effettivamente provando a chiamarti?
O forse, letta l'intera intervista, gli starà gridando: irresponsabile!
Stai parlando degli unici lavoratori italiani per i quali il lavoro è facoltativo...
RispondiEliminaNon ho parole...
sai se lo avessero chiamato senza però precisare come votare?!?!!
RispondiEliminaAhaha. Oggi ho letto un tweet di PeggioSatira, lo riporto: "domani il voto di fiducia. Male la Borsa di Milano. Pressi dei Responsabili in netto rialzo".
RispondiEliminaMuoro.
E alla fine Scilivotò.
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