giovedì 28 febbraio 2013

Rumori fuori scena


Qualche settimana fa ho beccato, per caso, il film in tv: molto bello, divertente, in alcuni pezzi ridi fino alle lacrime.




Mi aspettavo lo stesso effetto dallo spettacolo teatrale e, quindi, piena di aspettative, decidiamo di andare a vederlo al Teatro della Gioventù.

Lo spettacolo si divide in due atti: nel primo, una compagnia teatrale fa l’ultima prova dello spettacolo prima del grande debutto e lo spettatore assiste agli errori degli attori, alle interruzioni del regista che non si trova sul palco, ma in platea.
Il secondo atto si può dividere in due parti: nella prima, assisti a ciò che avviene dietro le quinte mentre è in scena lo spettacolo che gli attori hanno provato nel primo atto; gli attori quindi non parlano, sussurrano, ma soprattutto si muovono per far capire l’intreccio delle storie personali degli attori e gli equivoci che ne derivano.
La seconda parte vede la messa in scena dello spettacolo che, però, a causa dei continui litigi tra gli attori, intrighi amorosi, veri e presunti, è un vero disastro.

Lo spettacolo nel complesso è piacevole, gli attori molto bravi (mi sono piaciuti in modo particolare gli interpreti dei padroni di casa), ma in alcuni punti mi hanno dato l’impressione di recitare in modo forzato, di calcare un po’ la mano per rendere la scena ancora più esilarante, non rispettando perfettamente i tempi comici che risultavano troppo lunghi.
Molto probabilmente aver visto prima il film (che ha tempi diversi da quelli di uno spettacolo teatrale, più veloci che rendono le battute incalzanti) ha influenzato la mia opinione, ben consapevole di ciò, ho intenzione di andare a vedere un altro degli spettacoli che saranno messi in scena dalla stessa compagnia teatrale sempre al Teatro della Gioventù.

Alla fine, una serata a teatro non è mai sprecata.. 

NB: per gli under 30 il biglietto costa 8 euro invece di 10.

lunedì 25 febbraio 2013

Viva la libertà - il commento del Dott. A. in attesa dei risultati elettorali definitivi

"Viva la libertà" è il nuovo film di Roberto Andò, ma di che cosa parla?

C'è chi dice che parli del PD e della debolezza del centrosinistra italiano, ma secondo me il PD è solo un pretesto, lo scenario dove ambientare un racconto. Ciò che ho visto io è tutt'altro.


Io ho visto un messaggio, il messaggio che spesso individui mediocri spinti dall'ambizione possono arrivare ai vertici, mentre quelli più brillanti e più meritevoli vengono lasciati indietro o si perdono per strada, spesso sconfitti dai propri stessi demoni.

Ho visto che non sono l'unico a pensare che, alle volte, un po' di follia potrebbe cambiare le cose e unire le persone, ma penso che noi italiani non siamo molto avvezzi a buttarci nel fuoco, per cui tante belle idee, spesso, restano solo sulla celluloide.

Pensavo che questo film non trattasse del PD, ma evidentemente io non sono uno di quegli individui brillanti di cui parlavo sopra e a giudicare dalle proiezioni che sfilano sotto i miei occhi proprio in questo momento, "Viva la libertà" parla proprio del PD.

La cosa brutta è che noi non viviamo nel film e questa è la realtà.

Dott. A. 




Ricordo di quella volta in cui ho creduto che mio nonno fosse risorto.
Probabilmente era domenica ed era morto già da qualche tempo.
Ho dimenticato il perché ma quel giorno sono andato con mio padre nell’orto che mio nonno curava pur non essendo suo; aveva deciso di spendere così il periodo di seconda e più matura libertà che regala la pensione.
C’era una scala appoggiata all’arancio e l’uomo che vi stava in cima era per metà immerso nel verde delle foglie.
Quell’immagine era per me come il replay di un video che conoscevo a memoria. Mio nonno, infatti, mi portava spesso con lui dopo scuola a passare qualche ora all’aria aperta, magari tirando due calci ad un pallone tra una fragola ed un ciliegio.
A quella vista il cuore ha progressivamente incrementato il battito e le più belle fantasie stavano formandosi nella mia mente. I miei nove anni mi davano già un barlume di coscienza per capire che quei pensieri erano totalmente irreali ma la lucidità, in quel momento e per un istante, era come fuggita via lasciando il posto ad incredulità e speranza.
Ricordo che ci siamo avvicinati ancora un po’ a quell’albero quando dalla scala è semplicemente sceso il proprietario dell’orto.

martedì 19 febbraio 2013

Grillo gioca in casa - il commento del Dott. A.

Cari amici, 


Domenica 17 febbraio ore 21.00 - P.zza De Ferrari
anzitutto parliamo di cosa non mi è piaciuto:
Non mi è piaciuto il fatto che i candidati e le numerose candidate alle politiche abbiano parlato per ultimi. 
A quel punto ere troppo tardi, la piazza aveva già la pancia piena e non ascoltava più. Alcune candidate hanno detto cose interessanti ma era difficile ascoltarle e soprattutto ricordarsi i nomi (anche se non sarà difficile trovarli on-line).
Non mi è piaciuto l'eccessivo parlare a braccio di Grillo. Senza dubbio aveva una scaletta mentale ed un proprio filo logico, ma alcuni argomenti andavano spiegati meglio (es. la vicenda MPS) altrimenti si scade come sempre nel populismo.

Cosa mi è piaciuto:

Grillo è sempre divertente e fa bene il mestiere del comico, ma come voce e faccia del M5S svela anche idee moderne e spesso un'attenzione al "sociale" da non sottovalutare. 
E' violento nel modo di esprimersi ma del resto alla piazza si parla con la pancia e con il cuore, mentre, se si resta ingessati, la piazza non risponde, non vibra. Quello che però mi è piaciuto davvero è stata la piazza stessa. 
Mi interesso di politica da quando avevo 15 anni, ho assistito a diversi comizi, sempre da spettatore, mai da attivista e devo dire che una piazza così non l'avevo mai incontrata.
Era una piazza eterogenea nell'età e nell'estrazione sociale. Era una piazza eterogenea nel modo di vestire e di parlare ed era soprattutto una piazza pacifica. 
Ho avuto l'impressione che tutta quella folla fosse li solo per ascoltare un'eventuale soluzione ad alcuni dei propri problemi. 
Ho visto per la prima volta una piazza dove molti cercavano una rivincita contro pochi (una casta, i truffatori, gli evasori, chi gli ha mentito e così via) e nessun cittadino era li per disprezzare altri cittadini. 
Per troppi anni abbiamo vissuto in un paese diviso in due, dove la contrapposizione tra i colori politici era il pretesto per spaccare l'Italia ed accrescere il potere di pochi. Solo dopo domenica sera ho compreso appieno le parole che Francois Hollande, durante la campagna per l'Eliseo, rivolse a Sarkozy: "...Presidente lei ha diviso il paese...".
Credo che per troppi anni certi leader di destra e di sinistra abbiano trovato assai comodo far credere a molti che il nemico fosse proprio li accanto a loro. Alle volte era lo straniero, altre il vicino di casa, una volta è stato l'impiegato pubblico e molte era l'operaio oppure l'imprenditore.
Domenica, per la prima volta, ho avuto l'impressione che molti italiani si siano svegliati e abbiano capito che il nemico, spesso, ha nome e cognome, ma ancora più spesso è un'idea. L'idea che ci si possa approfittare di tutto e tutti, che si possa depredare, che si possa sperperare e che la furbizia sia sinonimo di prevaricazione.


In sintesi, il comizio di Grillo era esattamente come me l'aspettavo e non mi ha sorpreso. La piazza e tutte le persone in piedi intorno a me, invece, erano dei perfetti estranei con i quali, però, provo un certo feeling e stringerei volentieri amicizia.



Prima di chiudere due considerazioni lampo:



Perchè voterei M5S:


  • Una candidata ha parlato di riorganizzare i fondi europei e gli incentivi alle imprese: concordo pienamente, la riorganizzazione degli incentivi pubblici e l'introduzione di un vero credito d'imposta per le imprese che svolgono attività di ricerca e sviluppo è fondamentale. Senza innovazione non si possono creare ricchezza e lavoro e senza benessere stacchiamo la spina al futuro;
  • M5S vorrebbe impedire ai condannati e a chi compie reati gravi di sedere nei CDA delle grandi imprese italiane: corretto e doveroso, così facendo faremmo facilmente a meno di personaggi come Orsi (Finmeccanica), Scaroni (Eni) e altre facce da culo. Inoltre, rendere puliti i vertici aziendali significa favorire la meritocrazia e attrarre gli investitori esteri che oggi vedono l'Italia come un campo minato;
  • M5S vorrebbe togliere "soldi e carriera" alla politica: lo trovo giusto, riducendo "la posta in palio" e limitando il numero dei mandati politici ad ogni livello si crea disinteresse in chi vede nella politica una forma di carriera più che che un'esperienza da svolgere nell'arco della propria vita (e soprattutto ci libereremmo di Casini che non è poco).

Perchè non voterei M5S:

  • La proposta di M5S è quella di ridurre lo stipendio dei propri futuri deputati e senatori a 2.500 euro mensili netti: troppo rischioso. Usciremo dalle urne con un parlamento variegato ed un Senato instabile. Il "povero" senatore grillino sarà un bene troppo prezioso perchè il PDL (tanto per dirne uno) non voglia comprarselo a peso d'oro per cercare la spallata al Governo in carica. E' un teatrino che abbiamo già visto e che si ripeterà. Di duri e puri ne nasce uno su un milione e il lusso dei palazzi di Roma, come tutte le belle amanti, è una brutta droga.



Questa domenica alle urne che la "coscienza" sia con voi.



Dott. A.


lunedì 18 febbraio 2013

Grillo gioca in casa.


Non posso negare di condividere quello che ha detto.
Come puoi non condividere?
Ti sputa addosso tutti i problemi dell’Italia e, di conseguenza, fa delle proposte:
- tagliare lo stipendio dei politici;
- tagliare lo stipendio ai grandi managers perché non è possibile che ci sia così tanta differenza tra lo stipendio del capo e quello del lavoratore;
- diminuire le pensioni d’oro e aumentare quelle basse;
- processare i politici del PD che conoscevano bene la situazione del Monte dei Paschi di Siena e non hanno fatto nulla;
- aiutare la piccola/media impresa perché è la spina dorsale dell’Italia;
- valorizzare il made in Italy;
- tagliare le province;
- accorpare i Comuni che hanno un numero di abitanti al di sotto di una certa soglia;
- nazionalizzazione delle banche;
- chiusura di Equitalia (e qui un boato che neanche al gol di Grosso in semifinale contro la Germania);
- introdurre il reddito di cittadinanza.

Ora, se avesse speso due parole in più per spiegare come realizzare almeno uno di questi punti non mi sarebbe dispiaciuto, ma accolgo l’obiezione di D. quando mi dice che neanche gli altri politici espongono uno ad uno i punti dei loro programmi dicendoti come, ma soprattutto, se in concreto sono realizzabili. E' vero, però, che i cambiamenti annunciati da Grillo sono così esagerati che un minimo di spiegazione risulta doverosa!

Al di là, quindi, delle promesse tipiche da campagna elettorale, sono rimasta piacevolmente sorpresa dallo scoprire che i 15 eletti del Movimento 5 Stelle al Consiglio Regionale siciliano hanno rinunciato a parte del loro stipendio (da € 20.000 a € 2.500) devolvendolo ad un fondo istituito al fine di aiutare le piccole/medie imprese (notizia di cui non c’è traccia sui principali quotidiani del Paese) e che il Comune di Parma ha intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico dell’ex sindaco della città per i reati di peculato e corruzione.

Due precisazioni:
1. l’attuale amministrazione di Parma, così agendo, chiederà il risarcimento dei danni subiti e che sono conseguenza dei reati che sarebbero stati commessi dagli ex amministratori del Comune stesso!
2. Grillo ieri sera ha detto (se non ricordo male) che il Comune si è già costituito parte civile: notizia non vera dato che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari, ma siamo in campagna elettorale, non dimentichiamolo, e non avrebbe avuto lo stesso effetto dire il Comune di Parma ha intenzione di costituirsi parte civile..
NB: anche questa notizia latita sui giornali e potete immaginare nei telegiornali.

Finalmente un po’ di concretezza in un mare di parole!
Queste due notizie urlate da Grillo mi hanno fatto capire che, volendo, le cose possono essere  veramente cambiate e mi ha portato a questa conclusione anche il fatto che il Movimento a 5 Stelle ha rinunciato ai rimborsi elettorali. Inoltre apprezzo il rifiuto categorico di partecipare ai vari salotti buoni della televisione dai quali non esce mai nulla di costruttivo,  e di ripartire dalle piazze, instaurando un rapporto diretto con le gente.
Io, una Piazza De Ferrari così piena, non l’ho mai vista e devo dire che mi ha dato una bellissima sensazione.

Mi rimane un dubbio: Grillo si ricorda di parlare al popolo del fatta la legge, trovato l’inganno?
L’italiano medio che ascolta Grillo crede, purtroppo, che i problemi dell’Italia verranno risolti solo dal taglio degli stipendi dei politici, ma poi lui tornerà a non battere lo scontrino del caffè al cliente di turno del suo bar.
Grillo non ha ammonito con la stessa veemenza quelli che fingono di essere separati dalla moglie in modo da prendere la residenza nella casetta al mare e non pagare l’IMU oppure quegli idraulici (categoria a caso, non dimentichiamoci dei medici, degli avvocati e dei liberi professionisti in generale..) che su 10 interventi che fanno al giorno ne fatturano due.
Non nascondiamoci dietro ad un dito, l’italiano può di certo dimostrare di voler dare una svolta al panorama politico votando Grillo e di voler davvero cambiare il Paese, ma non so se Grillo riuscirà a cambiare gli italiani, culturalmente parlando.
Io temo che davanti alla realtà, fatta di sacrifici (per tutti), di cambiamenti che devono partire dal basso e dalle piccole cose e che di certo non saranno immediati e che richiederanno molto tempo, l’italiano medio che ha votato Grillo si arrenda ancora prima di iniziare e rimpianga di non aver votato Berlusconi che semplicemente diceva vi restituirò l’IMU colpendo proprio lì dove il dente duole, il portafoglio.
Grillo, ieri, ha parlato ad una folla che si è dileguata non appena hanno iniziato a parlare i candidati per il Senato, cioè quelli che in concreto otterranno i seggi parlamentari, se votati.
Io temo che Grillo stia parlando al popolo sbagliato e, ancora peggio, nel modo sbagliato.

Italiani, smentitemi!

Ps: anche Dott. A. era in piazza ieri sera e, come promesso, è in arrivo la sua punzicata!

venerdì 15 febbraio 2013

Pillole elettorali, da ingoiare con moderazione.



Post riservato a chi fosse indeciso su chi votare, per il se, beh, rivolgetevi altrove.
Come da titolo, la mia intenzione è quella di (ri)fornirvi di alcune brevi personalissime pillole su quelli che ritengo essere i pro ed i contro dei principali partiti/schieramenti politici che si presenteranno alle prossime elezioni, senza entrare nel merito dei rispettivi programmi e senza arrogarmi alcun principio di giustezza.
Premessa doverosa: la lunghezza è dovuta al numero di (pseudo)schieramenti e non ai miei pensieri.

Let’s start!

PD
Pro
A mio avviso sarebbe la scelta forse più adatta in questo momento.
Seppur con sul groppone il caso MPS, lo considero il partito più sensato e capace di soddisfare le esigenze di gran parte (spero più del 51%) del paese.
Un giusto mix tra le forze (e le idee) di centro-sinistra. Tutto questo ai nastri di partenza, bisogna vedere cosa succede se taglia per primo il traguardo.
Contro
A mio pare il più grosso difetto del PD è il leader, o meglio il non leader.
Non è accattivante e neppure troppo convincente. Stufa presto con i suoi detti/motti/vulgate. Non riesce a sfondare con le sue idee seppur decisamente corrette, alla base. Dovrebbe essere più politically scorrect ma avendo il piede in addirittura più di due scarpe non può (o, comunque, non sa) calcare troppo la mano. Peccato.

PDL
Pro
La campagna elettorale del Pdl, beh, come dire… passo ai contro.
Contro
Ci risiamo. A questo punto avrei apprezzato maggiormente l’incompetenza di Alfano. Personalmente ritengo un errore la (pseudo)scissione con la Meloni le cui idee non erano del tutto da buttare via (un buon 15% poteva anche salvarsi), la sua candidatura premier sarebbe stato qualcosa di più giovane e “nuovo” (ah, come piace la parola “nuovo”), vabbé.
Considerando che spopolano sul web tutte le promesse di restituzioni di B., non vi tedio oltre, bastano pochi click in giro per capire cosa fare (oh, se mi restituisce 15 anni di vita lo voto pure io).
Un suggerimento: considerando certi “esultanti”, ricordo che chi è in affitto e non ha una casa di proprietà non riceverà indietro l’IMU, giusto per precisare.

SCELTA CIVICA
Pro
I moderati per eccellenza. Probabilmente – salvo smentite –, sono i più vicini al “faccio quel che dico e dico quel che faccio (Monti non si sarebbe dovuto candidare, ma comunque…; Casini ha buttato in lista un suo parentuncolo, ma comunque...; Fini, beh, di Fini ne uscirà qualcun’altra).
La loro forza, per chi ci ha creduto, sono i precedenti 13 mesi di governo Monti connotati da una profonda e - fino a quel momento sconosciuta - serietà politica (di facciata?).
Contro
I contro possono proprio essere i 13 mesi di governo Monti e l’assoluta intransigenza nelle scelte del Professore.
O facciamo così o nessuno mi avrà” potrebbe essere, a mio parere, il suo motto. Una chiusura quasi totale verso le scelte non condivise: denota forza, vero, ma - purtroppo - per fare buone cose a volta serve proprio il compromesso (e non mi riferisco, con ciò, alla definizione civilistica di contratto preliminare).
Ad ogni modo, siamo così sicuri che il buon Mario sia così voluto?

MOVIMENTO 5 STELLE
Pro
Rettifico subito il pro precedente. I militanti ed attivisti (non so come chiamarli) del M5S si collocano forse ad un livello superiore rispetto al “faccio quel che dico e dico quel che faccio” di Scelta Civica.
La loro forza sta proprio nella decantata trasparenza delle loro azioni al cospetto di idee semplici, chiare e terra a terra.
Oggettivamente sono il vero “nuovo”.
Contro
Gran parte del loro “credo politico”, terribilmente troppo vicino all’italiano medio; non so se sarebbero in grado di supportare tecnicismi che non si limitino (peraltro giustamente) alla riduzione dei propri compensi da parlamentari.
Inoltre, non riuscirei a vedere un M5S senza Grillo (dopo questa, può pure toccarsi le balle); mi spiego, sono decisamente troppo legati al loro leader carismatico/guru/asceta; qualora li lasciasse? Vero che alcuni se ne sono andati (o son stati cacciati, vedi Favia e Salsi) per i suoi veti dittatoriali in materia di comunicazione, ma solo alcuni.
Sono antipolitici? Si, sono antipolitici e per chi, come me, crede nella (buona) politica votarli sarebbe un turarsi il naso.
Sono demagoghi e “populisti”? Si, lo sono, e forse l’estremizzare certe giuste considerazioni fa perdere un po’ la via da quelli che sono gli altri reali problemi del paese.
Hanno un sistema gerarco-accentratore in Grillo (forse plagiato da Casaleggio)? Si, ce l’hanno e questo, ahinoi, è un grosso problema.
Sono pro NO-TAV.

FARE – FERMARE IL DECLINO
Pro
Oscar Giannetto, rectius Giannino (pardon) è un volto “nuovo” della politica ed apprezzato - seppur schierato - giornalista. Le sue idee, per come le ho seguite io, ruotano attorno alla parola liberale.
Mi trasmette curiosità e mi pento di non essere arrivato a questo post preparato sul loro programma (del resto sono solo pillole, le mie). Probabilmente, quindi, il pro maggiore è nella stessa persona di Giannino.
Contro
Non sono convinto che sia un voto seriamente utile. Ogni voto è utile perché espressione di una volontà, sia chiaro, ma per come intendo io le elezioni (ovverosia un bipolarismo similangloamericano), spezzettare troppo il Parlamento mi creerebbe disagio.
Inoltre, non conosco assolutamente (anche per colpa mia) l’”intorno” di Giannino. Chi sono gli altri uomini di “Fare – Fermare il declino”? Per attirare voti da soli serve maggior carisma (vedi Grillo, seppur imparagonabile).

RIVOLUZIONE CIVILE
Pro - Contro in un unicum
Se proprio devo essere sincero, nel movimento dei vari Ingroia, De Magistris e del raccattato Di Pietro non vedo molti pro. Sarà pure una boutade ma l’esordio a Servizio Pubblico dell’ex PM (quale direte voi dal momento che son tutti ex) di Palermo non mi è particolarmente piaciuto; più o meno diceva così “Me ne sarei stato volentieri in Guatemala, ma vista la situazione in Italia ho preferito tornare”. L’eroe del terzo mondo? Bah.
Lo schieramento che più di tutti dà contro B. ma che al tempo stesso non mi ha fatto capire cosa vuole realmente fare (oltre alla tanto decantata riforma della Giustizia che, diciamocelo, andrà pure fatta - di nuovo - ma non mi sembra al momento il nocciolo del problema).
Inoltre, l'estremismo di certe idee che io invece condivido (vedi per tutte il sì ai NO-TAV), mi fa propendere proprio per evitare accuratamente di compiere l'errore di barrare una casella che non sono sicuro rappresenti la sinistra come la intendo io.

Foto tratta da http://www.tigullionews.com/index.php/rapallo/elezioni-politiche-2013-in-lungo-sabato-di-campagna-elettorale-di-pdl-fratelli-ditalia-e-pcl/

giovedì 7 febbraio 2013

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Martedì in pausa pranzo, non potendo andare in palestra dato che avevo dimenticato i pantaloni (almeno lunedì mi sono accorta di aver dimenticato l'accappatoio quando ero ancora in studio, martedì, invece, nello spogliatoio quando li cercavo per indossarli!), ho fatto un giro da Feltrinelli..non l'avessi mai fatto! Avrei comprato un sacco, non solo metaforicamente parlando, di libri! Essendo in regime di austerity mi impongo di non comprarne alcuno, ma buttiamo giù una lista di titoli prima di dimenticarceli (vista la brutta settimana che sta vivendo la mia, solitamente, infallibile memoria):




- MANCARSI (Diego De Silva): dello stesso autore ho letto i tre romanzi con protagonista l'Avv. Malinconico, il primo é GENIALE (Non avevo capito niente), il secondo non ai livelli del primo, ma leggibile (Mia suocera beve), il terzo non mi é piaciuto, il personaggio viene portato all'estremo tanto da non sembrare neanche più il personaggio del primo libro (Sono contrario alle emozioni).
In MANCARSI non c'é più Malinconico, motivo per cui leggerò il romanzo. 







- per lo stesso motivo, e cioè la mancanza di un personaggio che non ho amato particolarmente, leggerò MILIONI DI MILIONI (Marco Malvaldi).












- IL TUTTOMIO (Andrea Camilleri): e qui, invece, é proprio l'assenza di un personaggio che mi fa sorgere qualche dubbio, per me Camilleri é sinonimo di Montalbano e confesso di non aver mai letto un suo romanzo che non avesse come protagonista IL Commissario, proviamo con questo..










- L'ULTIMA CORSA PER WOODSTOCK (Colin Dexter): il mio primo libro del 2013 é stato "La ragazza al momento della scomparsa indossava", dello stesso autore, giallo vecchio stile, storia un po' banale, l'ispettore Morse é il protagonista principale, ben caratterizzato, che fa il libro.










- NON BUTTIAMOCI GIU' (Nick Hornby): la storia é sicuramente originale, sull'autore ho delle positivissime recensioni da parte di amici, consideratelo già acquistato.










E poi alcuni dei grandi classici che mancano nella mia libreria:
- IL PARADISO DEGLI ORCHI (Daniel Pennac);
- IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO (Italo Calvino);
- IL GIORNO DELLA CIVETTA (Leonardo Sciascia).

Sono ben accetti consigli, positivi e negativi. 

lunedì 4 febbraio 2013

cose che dovete assolutamente sapere #2

1) scrivo mentre il capo litiga violentemente con le colonne di un file excel, come ogni anno quando ci ritroviamo a fare questo lavoro per un cliente, lavoro noiosissimo e averlo iniziato di lunedì mattina lo rende ancora più noioso, se possibile;

2) domani pomeriggio ho una visita medica, ma sono preparatissima grazie a Google. Brutta abitudine quella di fare le diagnosi su Google, bruttissima;

3) passato il momento in cui si butta giù l'elenco dei buoni propositi per il 2013 vi dico che io di buoni propositi non ne ho, il 2013 sarà l'anno delle decisioni irrevocabili (prrrrrrrrrrrr! per dirla alla my name is nick). Vedi anche punto 4;

4) se Berlusconi (ri)diventa Presidente del Consiglio dei Ministri, con i soldi dell'IMU che mi rimborsa, compro un biglietto di sola andata e ciao Italia;

5) oh che bello ho già preparato la roba per la palestra ieri sera così non devo fare tutto di corsa rischiando di dimenticare qualcosa ho pensato stamattina mentre mi preparavo per venire in studio.
Ore 13.30 prendo la borsa della palestra che strano, mi sembra più vuota del solito..ho dimenticato l'accappatoio.
Niente palestra;

6) - 4 giorni lavorativi al week end.