Michel Martone, componente del Governo, figlio del magistrato Antonio Martone. |
Ricciolino pettinato all'indietro, parlata entusiasta, occhialetti alla Gramsci ma senza falce e martello.
Vestiti di alta moda, sguardo da furbetta, gioielli sobri ma costosi e lacrimoni che scendono a dirotto.
Austero, impenetrabile, elegantissimo ma inosservato, praticamente un Man in black ma senza grillo tonante e alieni che girano per casa.
Indovinate un po' di chi sto parlando? Non sono i personaggi di Lost e neppure quelli dell'ultimo James Bond. Sono solo alcuni degli esimi e pluridecorati componenti del nostro mitico Governo tecnico. In particolare: Michel Martone, Elsa Fornero e Mario Monti.
Dei veri e propri furbacchioni si direbbe, ma non come Silvio, niente ville e niente sfarzi per loro. Niente ostentazione, niente sorrisi smaglianti o battute volgari, solo grande austerità, eleganza e quell'arroganza tipica di chi la sa lunga, più lunga degli altri perché nella vita ha saputo correre più degli altri.
Non ci è dato sapere poi se le mirabolanti carriere di questi signori siano frutto del talento, della fortuna o di alcune illustri frequentazioni (a cominciare da Bettino Craxi).
Non si sa poi se certe affermazioni fuori luogo siano solo frutto della disattenzione o se dietro vi sia un disegno ben preciso, come un giocatore che ad ogni mano cerca di alzare la posta. Certo è che il vento liberista che tira nelle stanza dei bottoni di Palazzo Chigi si è subito tramutato in una fastidiosa afa da precariato.
Parlano di crescita e sviluppo ma sembra che tutto ruoti intorno all'articolo 18.
Parlano di merito e flessibilità, eppure alcuni tra i più ben sistemati e raccomandati d'Italia o fanno parte del Governo (vedi il sottosegretario Martone) o sono figli di membri del Governo.
Parlano di liberalizzazioni e aprono qualche farmacia in più qua e la e aumentano il numero dei notai in modo risibile.
Insomma, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende e a me qualcosa proprio non torna, anzi ripensandoci tutto torna: siamo in Italia! E meno male, per un attimo mi è quasi sembrato di essere in Grecia...
Alla prossima Punzicata,
Dott. A.
Oh, Dott. A. sei tornato!
RispondiEliminaIl tuo post delinea chiaramente che in Italia come va va...per noi va sempre maleee! :S
Il dito più veloce è: Melindaaaaaaaa!!!!
RispondiEliminaIn Italia non importa che governo c'è ma se non sei raccomandato va sempre male (nel senso che si fatica tanto e si ottiene poco e raramente...E i politici fanno sempre il loro comodo (destra e sinistra)...spezzo una lancia a favore di Martone, però: raccomdandato sì, però almeno (come professore universitario) molto competente. Parola di un amico-studente-di-legge.
RispondiEliminaAlex V
Caro Alex V,
RispondiEliminasono felice di leggere quello che scrivi a proposito di M. Martone, se hai avuto modo di frequentare le sue lezioni o di collaborarvi professionalmente il tuo parere può senza dubbio essere più obiettivo delle mie provocazioni che sono semplici segnali d'allarme.
Vedi, a me non stupisce il fatto che possa esservi un ordinario di diritto all'età di 31 anni (come fu M. M. circa 7 anni fa). Questa non dovrebbe essere l'eccezione ma anzi la regola in Paese moderno.
Resto però sempre perplesso dal fatto che, queste "eccezioni", siano regole solo se si è figli di qualcuno o quantomeno se si ha una qualche spintarella, un aiuto, una conoscenza eccellente oltre al puro talento.
Vedo troppi talenti tornare la sera a casa con lo sguardo spento, troppi sognatori diventare cinici e troppe idee restare tali senza mai concretizzarsi.
Nei miei post sono solito criticare diversi soggetti in quanto simboli di un sistema che non mi piace, ma colgo l'occasione per invitare tutti quelli che come te hanno avuto modo di conoscere, anche se solo superficialmente, le persone di cui parlo perchè ci parlino dell'uomo e non solo del simbolo che vediamo ogni giorno sul web o i giornali.
Così potremo farci un'idea ancora più chiara di quello che ci piace e di quello che non ci va giù
Dott. A.
In realtà volevo solo dire che dovendo scegliere tra un raccomandato inetto e uno capace scelgo quest'ultimo. Il problema di questo paese appunto è che manca l'opzione "non- raccomandato capace"...considera anche che sono particolarmente sensibile a questo tema , visto e considerato che dopo l'università (iniziata un anno fa) farò parte di quei fortunati che non si esauriranno per la monotonia del posto fisso.
EliminaAlex V