domenica 22 gennaio 2012

J. Edgar


Premetto che il film avrebbe meritato forse più attenzioni.
Premetto che mi sono addormentato 4/5 volte, ed in una di queste la mia fase rem era attivissima.
Detto ciò, ritengo che Di Caprio continui a sfornare prestazioni maiuscole.
Il film, che come tutti i fan di mymovies, oppure che come tutti i wikipediani digitatanti J. Edgar sanno (PIPA e SOPA  permettendo), è una biografia della vita di colui che ha reso efficiente il bureau per eccellenza. Quell'ufficio tutto americano dall'acronimo in parte francese, l' FBI, insomma.
J. Edgar, nel suo lavoro, è un patriottico, un uomo che non si discosta dal suo pensiero e dai suoi ideali.  Duro, repressivo e sommamente categorico. Proprio la sua tenacia ed il suo amor per gli Stati Uniti in pieno periodo proibizionista gli permettono in brevissimo tempo di prendere il comando e riorganizzare un'istituzione che, probabilmente, in quel tempo pochi americani conoscevano o, comunque, consideravano utile (prima scena "al cinema" emblematica).
La pellicola, quindi, offre allo spettatore un personaggio che ben può identificare tutti quegli stereotipi dell'americano conservatore. Al tempo stesso, però, regala - grazie ad un Di Caprio superbo, a parer mio - un sentimentalismo che mai ci si sarebbe aspettati dal duro chief dell'FBI.
L'amore sconsiderato nei confronti della madre che sfocia in una vera e propria ossessione, il represso amore nei confronti del compagno di sempre, la profonda stima nei confronti di una segretaria che accompagnerà ogni momento della sua ascesa e della sua caduta.
J. Edgar è un film completo, ed Eastwood non tralascia alcun particolare.
Ecco, la velocità forse non è il suo punto forte. E' un film decisamente lento, costellato da dialoghi che se ascoltati dopo tot ore di lavoro ed in lieve stato di affaticamento creano qualche difficoltà.
Sarà che non sono un fan della lentezza (ribadisco che considero Barry Lindon di Kubrick un film decisamente mediocre), sarà che Hereafter non mi ha convinto, sarà che J. Edgar rimane comunque un film da vedere perchè: a) di Clint Eastwood; b) Di Caprio sfodera un'altra prestazione maiuscola (e tre!).
Consigliato per i motivi di cui sopra.

4 commenti:

  1. Ecco, anche io ho appena visto un film lento (Shame) e anche io non sono fatta per i film lenti. Però questo vorrei vederlo, dici che se mi porto un thermos di caffé forte ce la farò? =)

    RispondiElimina
  2. Concordo pienamente! Di Caprio è eccezionale, la storia è bella ma il film è troppo lento!
    Io poi l'ho visto in seconda visione... che fatica non addormentarmi! :P

    RispondiElimina
  3. Che bello leggere che hai apprezzato Di Caprio. Io lo adoro da sempre, ma con gli ultimi film mi sta dando grandissime soddisfazioni. Qui poi, è stato grandioso, a me sembrava un vero vecchio, nel suo modo di camminare e di porsi. Bravissimo!
    Per il fatto della lentezza, sì ti do ragione, ma io non venivo da ore lavorative quindi ero bella riposata e sono riuscita a seguire per bene tutti i dialoghi e quindi ero molto attenta e difficilmente mi sarei addormentata. Anche perché...l'amico scelto per vedere il film, durante la visione, ha deciso di iniziare con un tic fastidiosissimo e mi faceva anche abbastanza paura :D

    RispondiElimina
  4. @Lilyum: certo, sono io che ho un'avversione particolare nei confronti dei film lenti. E' un problema del tutto personale. Vai tranquilla (anche senza thermos).
    @Spendi e Spandi: anzitutto complimenti per il nick ;) Dai, abbiamo lo stesso punto di vista! So che amarillys è passata a trovarti sul tuo blog. Farò un salto pure io! A presto!
    @Melinda: da grande fan di in-coscienza quale sei diventata (con particolare attenzione ai post del Dott. A.), grazie ancora per il commento, non voglio entrare nel merito del fastidiosissimo tic del tuo amico, lo lascio a te. ;)

    p.s.: si accettano commenti anche di chi non la pensa come me. E' chiaro però che poi verrà insultato profondamente e pesantemente.

    RispondiElimina