Caro J.J. Abrams, già con l’ultima serie di Lost (e parte della penultima) hai suscitato in me qualche perplessità.
Nonostante tutto ti ho dato fiducia, sulla scorta di alcune
roboanti dichiarazioni in merito alla smisurata bellezza del tuo Super 8.
Che dire, il film scivola via senza troppi sussulti ed anche
con qualche sorriso.
Il tanto decantanto salto negli 80’s c’è stato, eccome. Peccato che a metà film avevo come una
reminiscenza, un deja-vu, cazzo però, a questi Goonies manca Sloth.
Preciso.
Oggettivamente non posso dire che il film fosse brutto. Lo
considero nella norma, senza infamia e senza lode ma con un grave difetto, la
carenza di originalità.
Ahi, ahi mi direte voi: J.J. Abrams carente di originalità?
Io rispondo: si.
L’idea del mostrone brutto e cattivo (che è un po’ l’unico
momento di suspance del film, sdoganato a metà), di alcuni giovanissimi eroi
che devono (amorevolmente) “sconfiggerlo”, di una storia d’amore tra teenagers
e dei difficili rapporti intra-familiari, sono giusto un “remake” diverso (passatemi il quasi ossimoro) di quanto già visto
con scene peraltro quanto più prevedibili.
Un mix tra E.T. ed i Goonies, appunto.
Sarà forse che il produttore, tra gli altri, è Steven
Spielberg?
Non so, fatto sta che mi è parso di assistere ad un (a
livello visivo piacevole, ribadisco) film che mi ha lasciato perplesso. Mi
aspettavo altro.
Ed io mi ritengo uno spettatore che ha tutto fuorché il
palato fino.
P.S.: la questione sull’ispirazione
a film come i Goonies o E.T. è stata trattata anche nel numero di settembre di
BEST MOVIE, rivista consegnato gratuitamente al cinema e che ho preso solo dopo aver visto il film. Nessuna
influenza su questo post è quindi dovuta a quell’articolo.
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