domenica 6 novembre 2011

Zena, dovve manca e forse cresce a voentæ.

6.11.2011 - Ore 09.05

Numero 134: iaia.
Numero 135: my name is nick.


La situazione è quella che è, quella che ci si aspettava.
Fango dappertutto, fango veramente ovunque.
Appena arrivati necessitavamo di un incarico. Compito number one: "smantellare" un'abitazione.
Si, smantellare, andare stanza per stanza e gettare dalla finestra (1° piano, eh) tutto quello che era ormai inutilizzabile, ovvero tutto,
La casa nella quale siamo entrati era - imperfetto quanto mai riduttivo per dare il senso della disperazione - la casa di una anziana signora, luogo in cui ha trascorso gran parte della sua vita, fino a quel momento, fino a quel 04.11. Armadi pieni di vestiti, una cucina in disordine, la ciotola del gatto, cassetti pieni di ricordi, tutto buttato su di un camioncino che da lì a poco sarebbe arrivato in una qualche discarica, a gettare e macerare una intera vita. Una sensazione strana, desolante.
Il resto della giornata è stato pressoché un continuum di fango. Sulle mani, nelle scarpe, nelle mutande.
Tra idrovore che succhiavano qualsiasi cosa (nessun doppio senso!), incessanti "bip bip bip" di autocarri con pale che segnalavano la loro retromarcia - prossimi allo svuotamento di qualsiasi cosa vi abbiano gettato e versato dentro -, rumore di vanghe che raschiavano via dall'asfalto quel maledetto nemico, ho capito quanto sia bello vivere per la propria città. E soprattutto vivere per Genova, la città dalla quale non mi staccherò mai, la città di cui sono e sarò perennemente innamorato.
I genovesi - tirchi, chiusi ed egoisti, vero?! - non si sono fatti attendere, né pregare. Chi in Piazza Adriatico, chi in Corso Sardegna, chi in via Nasche e chi, forse con più "coraggio", in via Fereggiano. Tutti a prendere sotto braccio la propria città, ad aiutarla a rimettersi in piedi, a rialzarsi.
Ma non si dica che c'erano eroi oggi, chi è sceso per strada con galosce, mantelle, pantaloni impermeabili e vanghe, semplicemente non era altro che gente normale, anzi normalissima. E come dicevo qui, Genova è Superba ed ha dimostrato una volta in più di esserlo.

Linko una pagina del Tg2, giusto i primi 2 servizi (1 - 2).
E qui il Tg1, 2 servizi (1 - 2). Mi sarei aspettato di peggio, ve lo confesso.
(per entrambi abbiate 30 secondi di pazienza).

6 commenti:

  1. che bello questo aritcolo Gabri....non sarai eroe ma sono fiera di te...perche' sai fare la cosa giusta, non e' sempre cosi scontato...

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  2. Mi ha detto di commentare ogni tanto.. lo faccio partendo da questo articolo che rappresenta benissimo la giornata che abbiamo vissuto oggi.. un abbraccio.. Martina

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  3. @Anonimo 1: grazie per il complimento. Ehm, chi sei pero'?
    @Martina: :D e che buoni i tramezzini ed il dolcino!

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  4. Grazie, io oggi sto a 40 km ma Genova è parte della mia vita e un pezzo di cuore due giorni fa è andato via insieme a tutta quell'acqua e il fango

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  5. Oggi è stata una giornata per me straordinaria nonostante il disastro...mi sono sentita parte di qualcosa di grandissimo e fortissimo, parlo della mia città dalla quale vorrei andarmene. Spesso si critica la superficialità dei giovani, la poca voglia di fare, l'indifferenza..io ho visto tantissimi ragazzi e ragazze sporcarsi, faticare e aiutare, beh è stata una cosa rassicurante...vorrei fare i complimenti a tutti quelli che hanno messo da parte i loro impegni per aiutare, Genova è una città fantastica.

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