Mentre un fottutissimo vigile era intento ad alzare il mio
tergicristallo ed a collocare con sicura soddisfazione un bel foglietto giallognolo sul parabrezza della
mia 500, da tutt’altra parte, di fronte al bancone di un bar ero prossimo a
pregustarmi il mio gin tonic appena
ordinato.
L’incertezza del mio compagno di bevuta ha fatto sì che
fianco fianco a noi poggiasse i gomiti un uomo sulla 50ina che se si fosse trovato
davanti a sé il dio Bacco o Vicky Vette state pur certi che avrebbe scelto
prima il dio, poi, se in grado, avrebbe fatto raggiungere il
paradiso alla seconda. Ma su questo non ho troppe certezze.
Con fare disinvolto, guarda il barista ed ordina: “il solito”.
Il barista gira la schiena e dopo aver giocato con alcune
bottiglie torna con un intruglio dal color bluastro.
Il fascino di quel bicchiere di plastica con quel liquido
blu, denso, che con lentezza e flemma si faceva largo nelle interiora di un’altra sostanza
trasparente e piena di bollicine è stato attraente.
“Scusami, ma cos’hai
preso?”.
“Il solito”.
“Come, scusa?”.
“Il MIO solito!!”.
Dopo questa breve conversazione, l’avventore, mezzo
incazzato, se ne va trovando posto nel tavolo di legno proprio dietro di noi.
Il mio amico guarda il tizio, sposta lo sguardo sul barista,
riguarda il tizio e chiede al barista: “mi
fai il SUO solito?”, indicando il seguace di Bacco.
Il barista guarda il “possessore” del solito, sorride, si gira, gioca con le bottiglie e torna con lo
stesso intruglio bluastro.
Il mio amico fa per bere.
Nemmeno il tempo di portare la piccola cannuccia nera alla
bocca che il tizio, avendo assistito alla scena, a voce medio alta dice: “devi mescolarlo prima!! Tzé”. E scuote la testa.
Agli ordini e capo chino..
L’assenzio viola (la sostanza bluastra) si mischia così
all’acqua tonica. Il tutto viene amalgamato dallo zucchero posato sul fondo.
Pronto.
Non so come si chiami questo cocktail, ma cazzo se è buono.
La morale di questo racconto è: non bisogna mai prendere
caramelle dagli sconosciuti, ma farsi consigliare i colpi è tutta un’altra
cosa.
P.s.: quel biglietto giallognolo mi intimava il pagamento di
€ 80,00. Fuck!
hai davvero un blog curioso e interessate.
RispondiEliminami correggo, avete :-)
RispondiEliminano, mai sentito...
RispondiEliminami hai fatto venir voglia di provarlo! ahi ahi ahi la multa...!
RispondiElimina@Non si dice piacere: grazieeee. Troppo buona e gentile, se mi dai l'IBAN ti faccio il bonifico ;)
RispondiElimina@Bri: nemmeno io, però fidati, è buonissimo (sempre che tu apprezzi il dolce)
@Kali: idem come sopra, per la multa stendiamo un velo pietoso. Coglionazzo io.