giovedì 8 dicembre 2011

Walking alone.


Camminare da soli in certi momenti fa bene.
Camminare di notte nella propria città, isolata, silenziosa, vuota, a me fa sempre bene.
Mi piace passare ogni tanto quei 10 minuti che dalla bolgia del centro mi portano a quel parcheggio trovato di culo, a puttane, e per il quale ho inveito almeno il tempo di parcheggiare, considerandolo troppo distante.
Mi piace in particolare in autunno-inverno, perché io preferisco il fre(sc-dd)o, quando l'aria la si può veramente sentire, la si scopre esistente per davvero.
E quando penso a cosa penso? Beh, è complicato. Alla fortuna, alle ansie, alle scelte fatte e che rifarei (e che assolutamente non rifarei), a come vorrei il mio futuro.
Al futuro.
Risalito in macchina, accendo la radio, il più delle volte metto quel solito cd che salta perché rigato.
Torno a casa, a letto, dormo.

5 commenti:

  1. Prima di arrivare in fondo pensavo fosse un post di amaryllis. Fatto sta che chiunque sia l'autore mi ritrovo molto nel post. Il silenzio, la pace, soprattutto nei luoghi generalmente affollati ma in quel momento clamorosamente deserti, mi emozionano e, spesso, mi riconciliano con il mondo.

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  2. Eh già. Ogni volta che mi capitava, pensavo, ed ora che ho un blog penso e scrivo.

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  3. Amarillys é in aspettativa, ma tornerà..ah se tornerà!
    che belli che sono quei momenti in cui i pensieri si perdono...

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  4. si.....
    si a tutto, a parte il freddo:

    che belle quelle mattine estive, scendere in stazione a piedi, quel quarto d oa di strada, accompagnata giusto dai primi raggi di sole appena tiepidi di calde promesse...

    pensare? e a che? giusto ai piedi che carezzano l asfalto, allo scroscio del fiume sotto il ponte, all aroma del caffè che mi aspetta al bar......

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  5. A leggere il post e i commenti mi sento rincuorata, ho sempre pensato che fosse un po' da asociali il mio bisogno di ritagliare momenti di solitudine durante il giorno, ma non posso vivere senza i miei profondissimi dialoghi interiori!

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