giovedì 22 dicembre 2011

Road trip: Cervinia.

Ore 5.20 di sabato 17 dicembre, la sveglia suona.
Ore 6.15 del medesimo giorno, dopo aver recuperato la Iaia ed il mio caro amico Rujo, ci accingiamo alla volta di Cervinia, pronti a raggiungere chi ci aveva organizzato un grandissimo week-end del rientro - il suo - da New York.
Premessa.
Già la sera prima un'altra carovana era partita, noncurante delle avversissime condizioni meteo (probabilmente non prese pari pari dalla Bibbia), e si era dovuta fermare a 5 km dal traguardo, e dal nostro amico rientrante. Cervinia totalmente isolata causa valanga e pernottamento a Valtournanche.


Ore 9 e qualcosa giungiamo anche noi in quel di Valtournanche.
In autostrada, e poco prima, i commenti in macchina erano i seguenti: "dai, siamo fin fortunati, oggi non è così brutto", "per fortuna che non siamo partiti ieri sera, guarda che tempo oggi", e similari. Insomma, una delle più classiche gufate considerando che appena iniziato a salire verso la vetta il cielo si è fatto sempre più cupo, grigio, nero e cattivo.
Fiocchi di neve grandi come gli occhi della Carfagna, gomme da neve liscie come la pelata di Minzolini e catene montate alla perfezione come una frase di Bossi.
Le prime due tenetele buone, la terza un po' meno. Ad un mio "le catene tengono?" segue per tutta risposta un onestissimo "tranquillo!". 50 metri ed un sinistro "tac tac tac tac" metallico mi hanno fatto capire ancora una volta che fidarsi è bene, ma anche no.
Insomma, Cervinia irraggiungibile.
Ricongiuntici con il secondo gruppo si decide dunque di andare alle Terme di Pre-Saint Didier. Imbacuccato da sci, assonnatto per il viaggio ma con tanta, tanta, tanta voglia di "mettere le palle a mollo" [cit.].  - "Buongiorno, avrei un problema, sono senza costume" - "Non si preoccupi, ne può acquistare uno qui molto bello, ad un prezzo veramente contenuto, taglia M o S?" - "Direi S grazie, la M mi sembra un po' grande" - "Perfettosono 22 euro" - "Conten(u)tissimo" (peraltro, ad oggi, smarrito non so dove).
Ad ogni modo, rilassante nelle sue innumerevoli vasche e saune dislocate un po' qua ed un po' la. Tuffi nella neve, musica subacquea, ore e mezza passate sole a leggere (sorry!), alla fine riabilitativo. Pelle fresca, pori aperti, punti neri abbandonati e tanto, ma tanto relax.
Terminata la nostra gitarella rigenerante, ci si guarda negli occhi: return back in Genoa o notte da qualche parte e tentativo di sciata domenicale?
Si opta senza alcuna esitazione per la seconda con un pernottamento a Courmayeur nell'indimenticabile Pensione Venezia. Luogo ameno (nel senso che era quello che costava meno) ma confortevole coi suoi servizi in camera. Vedere per credere (i miei follower di Twitter ed amici Facebookkiani hanno già avuto anticipazioni).


Certo, non il Grand Hotel, ma comunque onesto. Se scrivo vuol dire che sono sopravvissuto, non garantisco per eventuali future complicazioni. Nel caso ve ne renderò conto.
Comunque, domenica giornata fantastica e sciata obbligata. Piste battute alla perfezione, nessun rompicoglioni e/o bambino e/o imbranato. Possibilità di disegnare traiettorie impensabili, tagliando la neve con le lamine che nemmeno fosse un Super G. Scivolate indolore per la troppa foga. Bode Miller in confronto mi fa una pippa (p.s., scio con i suoi vecchi sci)!



Peccato non aver fatto la Pista dell'Orso in neve fresca, col Dott. A. ricordi indelebili.
Nice trip insomma, alla prossima organizzazione by Ravano. Thank you guy!

3 commenti:

  1. La pista dell'orso se la ricorda bene pure il rujo e alcuni video persi chissà dove sono pronti a testimoniarlo (checché ne dicano le SS. UU.).
    La prossima volta non voglio mancare.
    Baci e abbracci.

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  2. Beh, esperienza unica! Credo che la ricorderai per sempre! Io la neve, ahimé, non devo cercarla...è arrivata a casa senza essere stata invitata!

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  3. Quando replichiamo? Stavolta andiamo su tutti insieme, e' stato quello l'errore...

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