Nonostante
la malattia mi stia debilitando (vedesi comunicato n. 1 del 25 giugno),
ho deciso di tornare in pista solo per voi e solo perché la realtà
della nostra Italietta supera la fantasia del più perverso fumettista
Hentai.
L'altro giorno è apparso su “La Repubblica” un articolo che vi invito a leggere prima di proseguire nella lettura: “Vernazzola, alcol e violenza alla festa nata su YouTube”.
L’articolo
sembrerebbe accomunare, tra le righe, la festa tenutasi venerdì 24
giugno (Vernazzola vice) a generici episodi di violenza, schiamazzi
notturni, disturbo della quiete pubblica, abuso di alcol e guida in
stato d’ebbrezza. Si legge persino di una pattuglia di tutori
dell’ordine piazzata “strategicamente” con oltre 100 fermati ed
innumerevoli patenti ritirate.
Si
legge poi di abitanti della zona esasperati da continue feste in
spiaggia nonché di un episodio di violenza a danno di un ragazzo che,
peraltro, non essendo riuscito ad entrare alla festa (occorreva una
prevendita) stava ritornando a casa.
Non
sono qui a fare l’avvocato dei ragazzi che hanno organizzato la festa
ma ci sono comunque alcune riflessioni che vorrei fare:
- - Perché
accomunare un episodio di aggressione e pestaggio alla festa anziché ai
diretti responsabili, dato che tutto sembra essersi svolto in un
parcheggio vicino?
- Perché
accomunare episodi di disturbo della quiete pubblica, feste abusive e
abbandono d’immondizia (che andrebbero regolarmente sanzionati) ad una
festa privata, svoltasi in un’area circoscritta?
- Perché
la polizia municipale, se tiene tanto alla sicurezza, non offre gli
alcoltest gratuiti al di fuori dei locali? E dov’erano i tutori
dell’ordine mentre quel ragazzo veniva aggredito se non a fare
l’ennesima attività da cassieri del Comune?
Per
concludere aggiungerei che il riso fa buon sangue ed il divertimento è
un diritto di tutti oltreché una potenziale fonte di reddito perciò,
specie in una città ormai vecchia e polverosa come la nostra, cercare il
muro contro muro con chi, specie se giovane e sprovvisto di capitali si
mobilita per creare un piccolo evento è alquanto autolesionista nonchè
profondamente ridicolo.
Un noticina
di chiusura: in occasione della festa patronale di S. Giovanni oltre 5
mila fedeli capitanati da sua eminenza grigia il Cardianal Bagnasco,
hanno invaso per ore le vie del centro. Leggittimo? Assolutamente, era
manifestazione autorizzata. Ma non rompevano i coglioni agli abitanti?
Certo che no loro lo facevano in nome del Signore. E la festa di
Vernazzola? Peccatori. Peccato che i peccatori in questione paghino la
pensione a tutti quei vecchi che reggevano la veste al Cardianal
Bagnasco.
Perciò, prima di lamentarsi
se ogni tanto un gruppo di ragazzi organizza una festa in mancanza di
un’industria del divertimento degna di una delle Regioni più belle
d’Italia, sarebbe meglio pensare che, se poi la "torta di riso" finisce
davvero, resta solo l'altra specialità Ligure, ovvero, prenderlo nel
culo, che potrà forse piacere al Cardianal Bagnasco ma, sarò all'antica,
a me non pare una prospettiva allettante.
Quindi
a tutti i liguri sgarbati che fanno scappare i turisti e a tutti i
genovesi che mugugnano per una festa il 24 di giugno o per 40 metri di
"Rambla" con 4 piante sofferenti, desidero dire un sentito: andatevene
tutti a fare in culo!!!!
Dott. A.
Io, partecipante alla festa (MA QUALE RAVE?), non condivido il tenore e le parole usate nell'articolo pubblicato su Repubblica dove una bieca generalizzazione fa apparire tutta (e sottolineo tutta) una generazione come alcolizzata, drogata e oltremodo casinara e violenta.
RispondiEliminaL'esistenza delle problematiche citate è sotto gli occhi di tutti ed è corretto parlarne, ma il taglio dato all'articolo porta il lettore a chiedersi: "ma Vernazzola Vice era un nuovo G8?"; come si spiegherebbe sennò il "pattuglione organizzato" e la seria preoccupazione della questura, ma per favore!
Se questo è fare giornalismo (inchiesta? che è?).
Peraltro, la mia è una "testimonianza" disinteressata, di una persona a cui la festa neanche è piaciuta particolarmente, ma che si sente appiccicare un'etichetta di alcolizzato, drogato e violento da chi neppure lo conosce e, forse, neanche era presente quella sera.
P.S.: una precisazione. Invitare a partecipare in massa all'evento vuol dire necessariamente "grande bevuta"? O più semplicemente "tentativo di divertimento"? Che non necessariamente equivale a grande bevuta, direi.
Evitare di scrivere frasi illogiche porta a produrre articoli decenti.
E invece condivido il pensiero del Dott. A.!
RispondiEliminaAl quale dò un sentitissimo "BENTORNATO!".
E aggiungo:
RispondiEliminaIl Dott. A. ha un corpo d'acciaio e non si arrende mai, sono tornato per dare una punzicata al Sig. Stefano Origone autore dell'articolo ma ne ho già in forno molte altre....
PS: e sottolineo che invitare a "partecipare in massa" ad una festa a pagamento in un'economia di libero mercato significa: pubblicizzarsi per aumentare gli incassi, più o meno quello che fa Repubblica quando invita i propri lettori ad acquistare in massa il quotidiano.
RispondiEliminacaro Dott. A,
RispondiEliminacome organizzatore della festa sono veramente lieto di leggere ciò che scrivi.
VernazzolaVice è prima di tutto la storia di tre amici, io Vale e Nash.
Il nostro legame nasce dentro le mura del Bluemoon di Marassi dove a dispetto della maggior parte dei locali genovesi è ancora possibile assistere a concerti di qualità, ascoltare quel rock che a tutti piace ma di cui molti sembrano essersi dimenticati.
Io barista, Nash e Vale organizzatori, abbiamo imparato nel frastuono di quelle meravigliose serate che non c'è nulla che l'improvvisazione di un gruppo di amici appassionati non possa gestire. Non c'è fatica che una sigaretta fumata a fine serata, spalla a spalla, non possa far svanire.
Così è nata l'idea di trasferire l'entusiasmo di quell'atmosfera "antidiscoteca" in feste private tra amici, prima nel carnevale di Barbies vs Supereroi e poi nella fatidica Vernazzola Vice.
Mesi di lavoro, la collaborazione di amici grafici, registi, programmatori, tutto per una serata da sogno. Il nostro sogno di festa perfetta.
Questa è stata VernazzolaVice, tre amici ed un sogno adolescenziale.
Nessun rancore per quello che si è letto sui giornali.
Genova è meravigliosamente scorbutica.
Genova è rock, è solo che qualche volta se lo dimentica.
Alessandro Cricchio
io ero alla festa e vorrei sottolineare festa e non rave party!quello che è apparso su repubblica è, a mio parere, un cattivo esempio di giornalismo che riporta cose non vere e se vere comunque le estremizza per far apparire quella che è stata una festa privata e circoscritta come l'ennesimo esempio del disagio dei giovani e del loro problematico rapporto con alcool e droghe, come se quella festa fosse stata organizzata SOLO per bere a dismisura e "sballarsi". tutto ciò è dimostrato da come inizia l'articolo "Vernazzola Vice": la festa al castello organizzata su You Tube finisce con un brutale pestaggio".
RispondiEliminama poi..avete letto l'ultima parte dell'articolo? "Rave party, feste non autorizzate, spaccio droga: Vernazzola chiede aiuto. Dall'inizio di giugno i residenti non riescono più a dormire di notte. Gli animi sono esasperati e c'è già chi parla di spedizioni punitive."
innanzitutto giornalista, sai cos' è un rave party?
i residenti dopo la festa del 24 giugno si saranno forse lamentati del volume troppo alto della musica, ma sai, giornalista, era una festa e di solito non si gioca a carte. sullo spaccio di droga non commento neanche, ma vorrei soffermarmi sulle spedizioni punitive..dal tono dell'articolo sembrano essere l'unica e giusta soluzione per i residenti di vernazzola ormai esasperati, complimenti giornalista! ma allora a cosa serviva il pattuglione?
sarebbe divertente sentire qualche residente della zona e sapere quali disagi hanno subito da quella festa che, ripeto, era privata e circoscritta..ed autorizzata.
...I miei più sentiti complimenti al Dott.A, sentir parlare così qualcuno a volte, riempie il cuore di gioia, e non perchè siamo la regione più vecchia del mondo e una volta ogni morte di Papa qualcuno appoggia le iniziative "giovani", ma per il semplice fatto che hai centrato il punto:
RispondiEliminaLe forze dell'ordine devono, si, assicurare la sicurezza delle strade e il quieto vivere comune, ma qui, sinceramente, è palese come (a Genova soprattutto), i cavalieri della giustizia, siano soltanto dei grandissimi riscossori di denaro, e non gliene frega un emerito cazzo della tua sicurezza, perchè se così fosse, come dice lei, metterebbero un bell'etilometro fuori dalla festa per DISINCENTIVARE LA GUIDA IN STATO DI EBREZZA.
Poi, c'è sempre da dire che, loro sono stronzi, ma noi "inteso noi tutti", siamo coglioni, perchè non dovremmo dare modo ai cassieri di spillarci dei soldi, vuoi con il bicchiere di troppo, vuoi con la lampadina dello stop bruciata.
ma come dire, è una causa persa: da quando sono al mondo ogni volta che la Polizia Municipale mi ha fermato e non ha trovato nulla da contestarmi, me ne sono tornato a casa sempre con un verbale...addirittura da 19euro e 95 centesimi....
Quando si dice "chi s'accontenta gode"...se li spenderanno in medicinali...
Fen
Cari amici,
RispondiEliminasono veramente felice di leggere i vostri commenti e v'invito anzi a segnalare il mio post ai vostri amici che hanno contribuito/partecipato alla festa per esprimere un commento.
Ho intenzione di segnalare il post anche all'autore dell'articolo, Stefano Origone, per vedere se è interessato a commentare anche lui...