Chissà quante volte, fin da piccini, entrando in una delle numerosissime e decoratissime Chiese barocche dell’italico suolo, la nostra attenzione è stata rapita dal variegato proliferare di simulacri della Vergine sovrabbondantemente ricoperti da Rosari, corone, ori e quant’altro devoti e graziati ad Ella fecero dono…
In effetti, una volta, ricoprirsi di preziosi significava ostentare un potere, il potere, la possibilità di possedere in un mondo dove un tozzo di pane era un privilegio e la carne un miraggio!
Così, regine e nobildonne, prima, e borghesi, dopo (proprio da quel famoso “Ballo Excelsior” alla Scala di Milano del 1881 che, con la celebrazione delle conquiste dell’uomo, sancì pure il ruolo predominante della borghesia quale propulsore di un nuovo mondo), tra lunghissimi fili di perle – rigorosamente spontanee – fino alla vita, collier de chein, diamanti ai lobi e serpenti aurei avvitati alle braccia, in un tripudio di dubbio gusto ma sicura dispendiosità innalzavano il muro tra chi poteva e chi guardava.
Poi, grazie a Dio, ecco gli anni ’30, e da lì in poi il gusto femminile si è per così dire “contemporaneizzato”, per stabilizzarsi con gli anni ’50 e ’60 nelle grandi icone del cinema, una per tutte Audrey Hepburn, insegnando al mondo intero che eleganza è sinonimo di non appariscenza.
Cari lettori, vorrete scusare questa forse un po’ lunga ouverture, ma per trattare il “problema” di questa puntata ritengo fondamentale avere tutti quanti dei punti ben fermi in testa!
Infatti, se tutti concordiamo sul fatto che l’eleganza non deve mai essere ostentazione (al pari del fatto che nobiltà vuol sempre e solo dire umiltà!), tutti dovremo convenire, altresì, sul fatto che in Chiesa, durante le cerimonie nuziali, oltre alle adorne statue di cui sopra, ben altre "madonne”, in abiti decisamente poco virginali, ma altrettanto ingiarmate, trovano il coraggio di donarci un ulteriore carosello – forse il più suggestivo– alla fiera degli sposi.
Quali sono, quindi, i nuovi orpelli adorati dalle nuove “dame”?
Bè, certamente non esiste per loro miglior accessorio di quello sbagliato! O meglio, l’accessorio giusto al momento sbagliato…
Matrimonio di pomeriggio, tardo pomeriggio, con cappello in testa e abito corto, magari nero, tutto nero con, ovviamente, mega scarpa effetto trampolo.
Mie signore, mi rendo conto che, a differenza dell’uomo, voi vi trovate costrette a variare, di cerimonia in cerimonia, la vostra mise, accessori compresi ma, insomma, i canoni di base si devono rispettare!
Se si è invitati ad un matrimonio di mattina, è preferibile che l’abito sia corto, ovviamente non minigonna, di un colore pastellato - la varietà è davvero ampia- possibilmente indossando un cappello in testa senza eccedere nelle dimensioni (un bel cappello dalla tesa larga è costoso: meglio, quindi, scegliere qualcosa di meno ciclopico ma più elegante che grosso ma di scarsa qualità).
Ancora più semplice se l’occasione è serale: abito lungo senza che sia da sera, sempre colori morbidi, sempre scarpe sobrie e MAI, MAI, MAI il cappello!!!!!!!
Questo basterebbe per rendere qualunque donna davvero una signora, senza aggiungere altro!
Se, poi, si ha lafortuna di possedere qualche bel gioiello… ancora meglio, ma attenzione! I matrimoni non sono sfilate di moda, non sono la prima di un film a New York o la serata di Vogue America, ma sempre, solo e comunque la celebrazione di due persone che si amano e decidono, davanti alle persone care, di giurarsi amore eterno: ergo tutti gli invitati altro non sono che “comparse” e, come tali, mai debbono adombrare i protagonisti.
I gioielli, pertanto, debbono essere utilizzati con sapienza, e non come se la cassaforte vi fosse inaspettatamente esplosa addosso!
Hai l’anello importante? Bene, usa solo quello, abbinalo ad un filo di perle e un paio di orecchini non dissimili, ma stop! Vuoi optare per gli orecchini importanti o, concessi, fantasia? Benissimo, ma evita di proporre improbabili accostamenti o richiami… l’effetto Plasil sarebbe garantito…
E poi, vietatissimo e orrendo, l’orologio, tanto di sera quanto di mattina!!!!!!!!!! Il superolex riservatevelo per il Baretto o il Covo ma, per l’amor di Dio, risparmiatecelo alle cerimonie!
Queste poche, fondamentali regole, ovviamente, valgono anche per lei, la sposa.
Vivendo nel ventunesimo secolo, nell’epoca post rivoluzione sessuale, con lo zero% di spose vergini, evitate, vi supplico, di presentarvi davanti all’Altare con metri di setabianca come la neve, non gridate al mondo la vostra purezza quando avrete, certamente o quasi, visto più uccelli che tramonti, non agghindatevi di collane, anelli, TIARE (senza avere né terre né titoli) o pendenti!
Una bella sposa ha bisogno solo di un unico,
vero e, effettivamente, indispensabile accessorio: la fede… e per quella ci
vediamo alla prossima puntata.