martedì 19 luglio 2011

Terza riflessione

Spensieratezza, stabilità, schiettezza.

Ecco i tre obiettivi che la mia nuova vita si è prefissata.
E' già qualcosa, avere degli obiettivi intendo..

Spensieratezza.
Intesa nell'accezione più semplice del termine, come assenza di pensieri, di quelli brutti almeno.
Sicuramente l'idea di avere ancora metà estate davanti mi aiuta.
Sicuramente l'idea di staccare, non solo la testa, ma anche il corpo da questi luoghi pieni zeppi di ricordi mi aiuta.
Voglio imparare a godermi il presente ("ah ah ah!"..ride già la parte di me che deve avere tutto sotto controllo), non pensare più al passato dal quale devo staccarmi in modo definitivo e affacciarmi al futuro in modo sereno senza l'ansia di fare progetti a lungo termine e, attenzione, anche a breve termine, ebbene sì! (voi non la sentite ma quella parte di me si sta facendo grasse risate..)
ok, sto già pensando troppo, mi sa che sarà l'obiettivo più difficile da raggiungere!

Stabilità.
Adesso la mia idea di stabilità è questa: arrivare il sabato pomeriggio e non sapere cosa fare la sera, poter decidere di stare a casa a cazzeggiare e non entrare nel panico "ommiddio è sabato sera DEVO uscire!"
Vi ricordate cosa è successo quando quel sabato sera, presa dallo sconforto all'idea di stare a casa, decidevo di uscire con mia sorella?! ecco cos'è successo..
Con questo non dico che non sperimenterò cose nuove, anzi, sono ben accette! Ma lo farò solo se avrò il piacere di farlo..
E' finito il periodo del "devi uscire per distrarti"!
E' vero che mi distraevo e stavo anche bene in quel frangente di tempo, ma in realtà era solo un rinviare i brutti pensieri ad un momento successivo..il momento peggiore..quando rimanevo sola!
Voglio stare bene anche da sola, avere spazi miei in cui rifugiarmi ed essere comunque serena.
(Piccola precisazione, anche durante la vita di coppia avevo i miei ricercati momenti di solitudine che occupavo facendo cose che erano solo mie, ma era una solitudine diversa).

Schiettezza.
In realtà questo non è proprio un obiettivo che mi sono prefissata (se vengo abbandonata dalla mia proverbiale diplomazia so essere molto schietta o forse quello è essere stronza, la linea è sottile in effetti), è più un criterio di selezione delle persone che adesso voglio accanto.
Dopo mesi di parole sommate ad altre parole ho bisogno di concretezza e semplicità.
Niente giri di parole.
Niente giochi di parole.
Niente metafore o figure retoriche simili.
Se proprio dobbiamo usare parole che siano almeno parti di frasi brevi, lineari senza subordinate!
..e se invece tralasciamo le parole e passiamo ai fatti, ancora meglio!
poi..niente parole che, se messe insieme, danno vita a complimenti, smancerie, lusinghe, adulazioni..non ne ho voglia. Davvero.

Prima di tutto, però, devo imparare a darmi tempo.

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