lunedì 24 settembre 2012

Arrivederci amore, ciao (di M. Carlotto).



Avete mai pensato “questo libro avrei voluto scriverlo io?”, o comunque un pensiero simile in italiano migliore?
Beh, senza voli pindarici alla ricerca di qualche libro di nicchia o talmente cool da farmi apparire più figo di quanto in realtà sia, posso tranquillamente affermare che “Arrivederci amore, ciao” di Massimo Carlotto rientra appieno nel pensiero di cui sopra, o in quello in italiano migliore.
Libro breve, rapido, chiaro e che arriva subito al punto.
Non ci sono giri, rigiri e situazioni create per “prendere pagine”, la storia di Giorgio Pellegrini, ex terrorista rosso, “redento” informatore, si dipana in linea retta e dritta e come un gancio arriva precisa alla guancia del lettore che non può far altro che prendersi il pugno ed incassare, se ci riesce. Il tutto in un crescendo rossiniano (mai ascoltato Rossini, lo ammetto) che una volta girata l’ultima pagina non lascia certo l’amaro in bocca.
Come il libro, anch’io voglio arrivare dritto al punto e suggerisco senza se e senza ma questo noir che trova il suo interessante seguito in “Alla fine di un giorno noioso”.
Magari non fate come me, partite dal primo.

A questo punto la palla passa a voi, qual è il libro che avreste voluto scrivere? Commentate gente, commentate.

P.s.: il film è una vera merda. Non guardatelo per nessun motivo al mondo, nemmeno sotto tortura.
P.p.s.: avrei potuto scriverne molto di più ma verrebbe meno il senso di questo post.

3 commenti:

  1. Il libro che avrei voluto scrivere, o almeno, l'ultimo che mi ha fatto nascere un sentimento forte d'invidia è "La donna dei fiori di carta" di Donato Carrisi.
    Non sono un amante del noir. Prediligo libri a carattere psicologico o thriller (si scrive così?), ma quel libro...quel libro...ha un non so che.
    Mi ha fatto innamorare, mi ha fatto venire voglia di impararlo a memoria e raccontarlo. Come se fosse una storia. Una storia vera.

    Un grande, grandissimo libro, racchiuso davvero in poche pagine.
    Tempo di lettura (per i miei standard) 1 pomeriggio/sera.

    Bellissimo.

    Ah, sono Paolino, o @littlepaolino. Insomma quello figo.

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  2. Chiedi alla polvere

    di John Fante

    perché voglio diventare uno scrittore, sono italiano, ho una famiglia opprimente, mille desideri in canna e mi perdo su sottigliezze. Come Arturo Bandini.


    @demofiliaco

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  3. Non sono tra i miei libri preferiti...ma il mio sogno sarebbe essere in grado di scrivere un libro come quelli di Agatha Christie, possibilmente quelli con Poirot protagonosta: trama avvincente, lineare e colpi di scena. E ogni volta originale.
    Anomimo Federica

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